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Dalla quercia alla bottiglia, i segreti del successo del tappo di sughero
I tappi di sughero non sono tutti uguali. Scopriamo caratteristiche e differenze di questo oggetto che affonda le sue radici nell’antichità ma che continua ad evolversi.
Il tappo di sughero è molto più che un semplice oggetto, racchiude in sé l’essenza di un albero straordinario, la quercia da sughero, e ha attraversato numerose epoche fino a giungere a noi, mutando continuamente ma restando sempre fedele alla propria natura. Nonostante l’arrivo sul mercato di materiali artificiali, il tappo di sughero naturale continua ad essere ritenuto la migliore tappatura per i vini di qualità.
Le differenze tra i tappi di sughero
Esistono in commercio diversi tipi di tappi di sughero, disponibili in innumerevoli misure e forme, spesso in relazione alle varie tipologie di vino. Essenzialmente si dividono in due categorie, i tappi in sughero monopezzo, cioè ricavato da un unico pezzo di sughero, e tappi tecnici (creati con sughero agglomerato molto fitto in cui in alcuni casi vengono aggiunti due dischi di sughero naturale alla due estremità).
Ad ogni vino il suo tappo
Se i tappi di sughero sono i migliori per sigillare i grandi vini, il tappo in sughero monopezzo è ritenuto essere il miglior modo per tappare i vini di qualità, contribuendo al loro affinamento in bottiglia. Questo tappo particolarmente pregiato viene infatti utilizzato per chiudere le bottiglie più prestigiose ed è indispensabile per i vini destinati ad un medio-lungo invecchiamento. Il tappo tecnico è stato invece creato per imbottigliare vini da consumare di solito in due o tre anni. I tappi tecnici sono utilizzati per vini fermi (agglomerati, micro agglomerati e 1+1) e per vini frizzanti e spumanti (con i due dischi di sughero naturale alle due estremità).
Cosa rende unici i tappi di sughero
La straordinarietà dei tappi di sughero è frutto delle peculiarità del materiale naturale che li compone, il sughero appunto. Presentano diverse caratteristiche molto importanti, come la leggerezza, l’impermeabilità all’acqua, che consente al tappo di non deteriorarsi in ambienti particolarmente umidi, la resistenza alle temperature estreme e il potere di isolamento termico. Le caratteristiche più apprezzate dal settore enologico sono però forse l’elasticità e la morbidezza, poiché favoriscono la compressione del tappo senza deformarsi, e la grande aderenza, dovuta all’effetto “a ventosa” prodotto dalle cellule di sughero. In un solo tappo di sughero sono presenti ben 800 milioni di cellule.
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Sughero fa rima con sostenibilità
La superiorità dei tappi di sughero, infine, è decretata dal loro ridotto impatto ambientale in confronto a tappi realizzati con altri materiali quali plastica e alluminio. Il sughero è un materiale naturale al 100 per cento, sostenibile e riciclabile, le querce da sughero hanno inoltre un’incredibile capacità di assorbire CO2 dall’atmosfera. Tutti gli scarti della fabbricazione di tappi di sughero vengono riutilizzati, durante tutto il processo di produzione del sughero non viene perso neppure un grammo di materia prima e perfino la polvere di sughero viene utilizzata per generare elettricità. I tappi possono essere riciclati e macinati in granuli che vengono poi impiegati per realizzare altri prodotti come pavimenti, pannelli isolanti e suole per scarpe.
Il futuro del tappo di sughero
Nonostante l’efficacia e il successo dei tappi di sughero – si stima che sette bottiglie di vino su dieci in tutto il mondo siano chiuse con tappi di questo tipo -, l’industria del sughero portoghese ha investito oltre 500 milioni di euro in ricerca e sviluppo nell’ultimo decennio. L’obiettivo è quello di migliorare ulteriormente la qualità e le prestazioni dei tappi di sughero, coniugando le più recenti scoperte scientifiche e tecnologiche alle caratteristiche uniche che l’evoluzione e la selezione naturale hanno conferito alla corteccia della quercia da sughero.
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